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Controllo di gestione 2019: il nuovo art 2086 c.c. secondo comma


Cosa prevede la nuova normativa in materia di controllo di gestione 2019: i nuovi obblighi di legge previsti dall’art. 2086 c.c. secondo comma


Quanto è importante la tua salute? E cosa fai per tutelarla al meglio? Di sicuro ti sottoponi periodicamente a visite di controllo, e certamente ti affidi ai migliori medici. Allora perché non farlo anche per la tua Impresa? Ci hai mai pensato? La tua Azienda ha bisogno della stessa prevenzione per mantenersi sempre in ottima forma, ed a questo serve il controllo di gestione 2019 previsto dall’art. 2086 c.c. secondo comma.


Prova a pensare alla tua Società come ad un corpo vivo; ogni sua parte ha bisogno di cura ed attenzioni specifiche per prevenire i segnali negativi ed evitare così il rischio di una crisi d’impresa prima che sia tardi.


Ma c’è dell’altro che devi sapere, caro Imprenditore. Tutto questo, da oggi, non è più una possibilità o un consiglio sensato; è un vero e proprio dovere di adempimento previsto dalla legge.


Il controllo di gestione 2019 è infatti diventato un dovere disciplinato dal codice civile, precisamente dall’art. 2086 c.c. secondo comma.


Controllo di gestione 2019: la nuova normativa


La riforma della legge fallimentare, attuata con il D.Lgs. n. 14 del 12 gennaio 2019 (il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, o C.C.I.I.),  ha introdotto un nuovo dovere per tutte le società, che siano società di persone o società di capitali, contenuto nell’ art 2086 c.c. secondo comma.


“L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale”.


Ma non basta: l’imprenditore deve anche “attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi ed il recupero della continuità aziendale”.


Questa nuova, fondamentale, disposizione di legge è entrata in vigore sin dal 16 marzo 2019. Un vero e proprio obbligo organizzativo che la legge pone a tuo carico.


Controllo di gestione 2019: l’obbligo e le sanzioni


La riforma fallimentare, come abbiamo visto, ha introdotto un nuovo dovere: quello di creare all’interno della tua Azienda una struttura che sia adeguata alle sue dimensioni e che sia orientata al monitoraggio costante ed efficace dell’equilibrio economico e finanziario.


“Ma cosa accade se non mi adeguo?”


Se sei una società di capitali che negli ultimi due esercizi ha sforato anche solo uno di questi parametri consecutivamente, 4 milioni di fatturato – 4 milioni di attivo patrimoniale – 20 dipendenti, allora hai l’obbligo di nomina del revisore.

Qualora non adotterai tempestivamente un modello organizzativo adeguato ai sensi dell’art 2086 c.c. secondo comma potrebbe scattare a tuo carico l’obbligo di segnalazione, da parte del revisore contabile, degli indizi della crisi e la conseguente attivazione della procedurpèa di allerta da parte dell’organo di controllo.


Come ulteriore conseguenza, avrai soli 30 giorni di tempo a disposizione per individuare le iniziative da intraprendere o finirai dinanzi all’OCRI.


Ma le conseguenze possono essere anche più pesanti.


Gli amministratori ne risponderanno personalmente secondo i principi della responsabilità patrimoniale, mediante l’individuazione di un ben preciso danno risarcibile in favore dei creditori sociali.


Se invece sei una società di capitali che non rispetta i suddetti parametri o una società di persone, se non ti adegui non sei a norma.  E se malauguratamente dovessi inciampare in qualche difficoltà aziendale sarai chiamato a rispondere su cosa hai fatto per garantire la continuità aziendale e come. Le ripercussioni potranno essere civilistiche, concorsuali e fiscali.


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