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Dipendente part time rifiuta il tempo pieno: si può licenziare?

Perché non si può licenziare un part time che rifiuta il tempo pieno?


Il motivo di questa rigida normativa è abbastanza semplice da capire: tutte le variazioni “essenziali” della prestazione lavorativa concordata all’atto dell’assunzione, a partire dalla retribuzione e dall’orario, devono essere compiute con l’accordo libero tra le parti; l’incontro delle volontà si formalizza nel contratto di lavoro. Il lavoratore dipendente è considerato dalla legge come “parte debole” del rapporto contrattuale; perciò, il suo consenso è indispensabile e la sua volontà non può essere coartata con una minaccia di licenziamento se non si adegua alle richieste del datore, e tantomeno con un licenziamento effettivo, che sarebbe illegittimo.


Ecco perché il passaggio da part time a full time, come anche una variazione di orario del part time già concordato, richiede l’assenso spontaneo del lavoratore interessato, e il rifiuto non può essere sanzionato con il licenziamento (che resta possibile, invece, in presenza di altre e valide ragioni).


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