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Cassazione: “Legittimo il licenziamento dell’oss che indossa monili a contatto con pazientri fragili”


La Corte di Cassazione ha confermato quanto stabilito dalla Corte d’appello di Roma, che a sua volta aveva sancito la legittimità del licenziamento per giustificato motivo di un operatore socio-sanitario (oss), dipendente di una casa di cura, accogliendo il reclamo principale della struttura sanitaria, respingendo quello incidentale del lavoratore e ribaltando la sentenza di primo grado, che aveva riconosciuto il licenziamento come ritorsivo.


Il licenziamento dell’oss, avvenuto il 16 luglio 2018, è stato motivato da ripetute violazioni delle norme interne della struttura. Il lavoratore aveva infatti ignorato le disposizioni che vietano al personale a diretto contatto con i pazienti di indossare gioielli e altri accessori che potrebbero essere veicoli di contagio per persone fragili e immunodeficienti. Questi comportamenti sono stati considerati atti di insubordinazione e gravi negligenze, potenzialmente dannose per la salute dei pazienti e per l’immagine della casa di cura.